Quella della protezione solare riesce ad essere contemporaneamente materia ben nota a tutti e argomento a tratti sconosciuto. La maggior parte delle persone infatti, sa bene quanto sia importante la crema solare per la protezione della pelle, in pochi però sanno effettivamente come funzioni, come applicarla, quando e quanto. Ma uno dei dubbi più comuni, per il quale è anche difficile dare una risposta univoca e sempre valida, è: quanto dura la protezione solare spalmata sulla pelle?
C’è chi se la spalma una volta al mattino e basta, chi aspetta di sentire la sensazione di pelle che scotta prima di applicarla e le classiche mamme che passano più tempo a “imbiancare” i bimbi che a godersi la giornata al mare. Proviamo a rispondere a questa domanda analizzando le varie tipologie di cosmetici e capendo come funziona la protezione solare.
L’SPF (Sun Protection Factor), o Fattore di Protezione Solare, è l’aspetto più importante da valutare nella scelta del cosmetico da portare con noi in vacanza. Questo indice numerico infatti, indica la capacità di quel prodotto di schermare i raggi UV, la parte dei raggi solari responsabile dei danni alla pelle, nei casi meno gravi, e all’organismo in generale nei casi più gravi. Viene calcolato in base alla quantità reale di raggi UV che il prodotto è in grado di bloccare. La scelta di una protezione solare più o meno alta deve necessariamente essere presa in base alla propria tipologia di pelle e fototipo.
La SPF15 è una protezione solare in grado di bloccare circa il 93% dei raggi UV, lasciandone passare 1/15 sul nostro corpo. Viene considerata una protezione bassa, in quanto quel 7% di raggi UV rappresenta un rischio per la nostra pelle. Dunque, è una crema adatta a situazioni in cui l’esposizione solare non è molto aggressiva e prolungata, come ad esempio in città nella vita di tutti i giorni, oppure per chi ha la pelle di un fototipo scuro o molto scuro.
La SPF30 è una protezione solare in grado di bloccare il 97% circa dei raggi UV, lasciandone passare 1/30 sul nostro corpo. Viene definita come una protezione alta, considerando che lascia passare sul corpo meno della metà dei raggi UV rispetto alla SPF15. È una crema adatta all’esposizione solare tipica delle giornate in spiaggia al mare o in montagna (se utilizzata e applicata correttamente) ed è consigliata per i soggetti con fototipo chiaro.
La SPF50 è una protezione solare in grado di bloccare il 98% circa dei raggi UV, lasciandone passare 1/50 sul nostro corpo. È la protezione più alta disponibile in commercio, in quanto nessun prodotto può assicurare una protezione del 100%. Diffidate dai prodotti che dichiarano il contrario perché si tratta di mero marketing, poiché una protezione totale può essere fornita solamente da una schermatura fisica, come ad esempio indossando i vestiti. La SPF50 è la crema ideale e raccomandata dai dermatologi quando si tratta di esposizioni solari dirette e prolungate ed è indispensabile per i soggetti con fototipo molto chiaro e pelle sensibile.
È molto importante sfatare un paio di leggende che circolano da sempre in merito all’SPF. La prima è che le protezioni solari alte, come 30 e 50, facciano abbronzare di meno. Falso! Queste protezioni permettono di abbronzarsi in modo più intenso, duraturo e soprattutto sicuro, seppur più lento. La seconda “leggenda metropolitana” si ricollega alla domanda principale dell’articolo, quanto dura la protezione solare, e vuole che le creme con SPF più alto abbiano una durata maggiore a quelle con SPF più basso. Falso! Tutti i cosmetici solari devono essere riapplicati durante la giornata, non basta mettere la 50 al mattino e pensare di essere protetti fino alla sera.
La durata della protezione solare dipende anche da alcuni fattori comportamentali, come ad esempio fare il bagno al mare o in piscina.
Nonostante molti dei prodotti solari attualmente in commercio siano abbastanza resistenti all’acqua, in realtà quando facciamo il bagno la protezione si riduce inevitabilmente. Anche nel caso dei prodotti certificati waterproof la situazione non cambia molto: in Europa, per ottenere questa certificazione, i prodotti devono essere testati dopo un’immersione di 40 minuti e devono mantenere una capacità protettiva di almeno il 50% del valore SPF iniziale. In pratica, dopo un bagno di questa durata potremmo ritrovarci con la metà della protezione iniziale.
Dunque, quanto dura la protezione solare se faccio il bagno? Poco! Ogni volta che si esce dall’acqua, dopo aver fatto asciugare la pelle, è necessario riapplicare la crema protettiva.
Arriviamo al punto, ogni quanto dev’essere messa la crema solare per mantenere la sua efficacia?
I motivi per i quali la protezione dev’essere applicata molte volte sono svariati: ci sfreghiamo con l’asciugamano, l’acqua e la sabbia tolgono parte della protezione, i filtri solari presenti nei cosmetici perdono efficacia dopo troppo tempo e molti altri. Inoltre, è importante ricordarsi di mettere la crema solare anche quando stiamo sotto l’ombrellone, in quanto i raggi solari vengono riflessi da sabbia e acqua e raggiungono comunque la nostra pelle. Stesso discorso per le giornate “grigie”, i raggi ultravioletti non vengono filtrati del tutto dalle nuvole e una buona quantità raggiunge la superficie.
Tutto quello che abbiamo visto finora è valido ad una condizione molto importante che riguarda la quantità di crema utilizzata. Tutti i valori indicati, generici e non, sono attendibili solamente se si utilizza la giusta quantità di protezione solare: 2mg di prodotto per ogni centimetro quadrato di pelle. Senza perdersi in conteggi troppo scientifici e poco pratici, una protezione solare da 200ml per una persona di corporatura media dovrebbe durare circa 6 applicazioni. Inutile dire che praticamente è il doppio di quanto le persone applicano sulla propria pelle in genere. Addirittura, secondo uno studio del 2013 del King’s College di Londra, la maggioranza delle persone applica circa un terzo della quantità corretta.
Oltre alla quantità, bisogna prestare molta attenzione anche a distribuire correttamente la crema in tutto il corpo, evitando di lasciare parti non protette e indugiando maggiormente nelle zone più delicate, come contorno occhi, contorno labbra ed eventuali parti diradate del cuoio capelluto.