Se vi capita di passare del tempo su Youtube, in particolare nell’ambito dei video delle beauty blogger, ultimamente avrete notato una certa tendenza. Sempre più spesso si vedono video di questo tipo: “La crema del discount da 5 euro con un buon INCI”, oppure “Le 10 migliori creme viso sotto i 10 euro” e cose del genere. A questi si aggiungono le videoricette per la crema anti-cellulite fai da te e una manciata di video con creme bocciate. Una persona non esperta nel settore della cosmetica e che si affaccia al mondo della skincare (cura della pelle) per la prima volta, potrebbe veramente chiedersi: ma perchè dovrei comprare una crema da 50 € invece di una da 20 €?
Esistono dei motivi validi per giustificare la differenza di prezzo? O semplicemente si tratta di marketing, per cui una cosa che costa di più vale automaticamente di più?
La risposta, come facilmente prevedibile, è: dipende. Dipende perchè non tutte le aziende lavorano allo stesso modo o con gli stessi obiettivi. Lo studio che c’è dietro la formulazione di una crema cambia da laboratorio a laboratorio. Sono tutte cose che tendenzialmente non possiamo sapere prima di acquistare una crema. Ma vediamo invece cosa sicuramente possiamo notare e analizzare.
L’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients) è sicuramente il nostro principale mezzo per capire cosa contiene un cosmetico. Si trova nella parte posteriore del prodotto ed è la lista di tutti gli ingredienti che sono stati utilizzati per creare la crema, il siero o il detergente. Per le persone meno pratiche dell’argomento può sembrare un elenco infinito di componenti chimici, molti dei quali hanno nomi complessi. Spesso, all’interno delle creme a buon mercato, si possono trovare delle sorprese nella lista degli ingredienti. Sorprese non troppo piacevoli. Ad esempio, se leggendo un INCI troviamo il methylparaben o ethylparaben, forse è il caso di pensarci due volte volte prima di acquistare la crema. Queste sostanze fanno parte della famiglia dei parabeni e vengono utilizzate come conservanti e fungicidi/battericidi nei cosmetici. Il problema è che le controindicazioni sono molto gravi, infatti queste sostanze possono penetrare a fondo negli strati della pelle e sono considerate cancerogene. Per questi motivi l’Unione Europea nel 2014 ha vietato l’uso di alcuni parabeni all’interno dei prodotti cosmetici e limitato la soglia massima di utilizzo di altri fino allo 0,4% se utilizzati puri, fino allo 0,8% se miscelati.
Un’altra categoria di ingredienti da tenere d’occhio sono i componenti considerati allergeni. Nelle creme economiche se ne trovano spesso in abbondanza. Sono sostanze che a contatto con la pelle possono provocare irritazioni e bruciore. I profumi e le fragranze fanno parte di questa categoria, ma una crema oltre ad essere efficace deve essere anche gradevole all’olfatto, il che ci stimola a riutilizzarla tutti i giorni.
Le sostanze considerate allergeni non sono vietate per la formulazione dei cosmetici ma devono essere tenute sotto controllo. Sotto alcune percentuali di concentrazione, si possono considerare quasi totalmente innocui e il prodotto viene definito ipoallergenico.
Esiste poi una tipologia di cosmetici che è figlia del marketing e della moda attuale, la cosmetica biologica. Oramai questo termine viene utilizzato ovunque e a sproposito, nel mondo della cosmesi come negli altri settori. Per essere onesti e non fare di tutta l’erba un fascio, bisogna dire che esistono delle aziende che lavorano seriamente e rispettano soprattutto il principio etico ed eco-sostenibile che sta dietro al termine biologico. Purtroppo però, queste costituiscono una piccola minoranza. Molte aziende infatti sbandierano e proclamano un prodotto come totalmente BIO, ma se così fosse una volta aperto il prodotto andrebbe utilizzato subito e potrebbe essere conservato giusto qualche giorno in frigo. Il fatto è che esistono delle soglie di tolleranza di presenza di alcuni conservanti che, nonostante siano presenti all’interno del prodotto, non influiscono sulla certificazione biologica.
Tutto chiaro, ma la domanda a questo punto è: come facciamo a sapere in quale concentrazione è stato utilizzato un ingrediente all’interno del cosmetico?
La risposta è non possiamo saperlo nello specifico in quanto si preservano le proprietà intellettuali dei ricercatori, ma fortunatamente c’è qualcosa che possiamo sapere leggendo un INCI e che spesso è la differenza principale tra una crema da 50 € e una da 20 €.
Può capitare di prendere due creme di fasce di prezzo molto diverse e non notare differenze nelle tipologie di principi attivi in esse contenuti. A questo punto potrebbe essere difficile giustificare il prezzo maggiore di una delle due. Tuttavia l’elemento fondamentale che sfugge alla maggior parte delle persone è una cosa molto semplice. La lista degli ingredienti nell’INCI è in ordine a seconda della quantità contenuta all’interno del cosmetico, in ordine decrescente. Quindi gli ingredienti che sono all’inizio della lista, sono presenti in una maggiore concentrazione rispetto agli ingredienti a fondo lista; fatto ad eccezione di quegli ingredienti che hanno una percentuale compresa fra lo 0,001% e l’1% che vengono ordinati dai programmi di elaborazione dell’INCI in maniera spesso casuale. Questo potrebbe essere determinante nella scelta di un prodotto rispetto ad un altro, perchè un cosmetico prima di tutto deve essere efficace, cioè svolgere il compito per il quale è stato creato. Perché questo accada, deve contenere la quantità necessaria di principi attivi adatti allo scopo. L’arte della cosmesi risiede proprio nel bilanciare un prodotto con il giusto quantitativo di principi attivi e allo stesso tempo rimanere al di sotto della soglia di tolleranza di ingredienti potenzialmente non adatti alla pelle, quindi in una concentrazione assolutamente innocua. In conclusione possiamo affermare che nei prodotti professionali ad uso estetico ciò che crea cosmetici funzionalmente importanti è la sinergia tra gli ingredienti che possiedono un obiettivo comune: la graduale scomparsa dell’inestetismo. È molto importante dunque fare attenzione a non demonizzare eccessivamente alcuni ingredienti. Prendiamo per esempio i siliconi: con una rapida ricerca su google si possono trovare centinaia di siti che spiegano i motivi per i quali sarebbe meglio non utilizzarli nei cosmetici. È più difficile invece trovare qualche articolo che dica come i siliconi, se usati nella giusta maniera, vadano ad influire sulla texture di una crema, rendendola più setosa e togliendo quella sensazione di unto sulla pelle. Certo è che se invece si esagera nell’utilizzarli si potrebbe andare incontro a disidratazione, perchè creano una barriera idrorepellente. Quando si legge un INCI di un cosmetico non dovrebbe preoccupare la presenza di siliconi tra gli ingredienti, ma bisognerebbe farsi due domande invece se questi occupano le prime 4 o 5 posizioni della lista.
Per riassumere, ecco le cose da fare prima di acquistare un cosmetico:
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